Chi è Giacomo

 Giacomo è nato a Prato il 20 Gennaio 2002; ha speso tutta la sua vita per portare avanti le passioni  e i valori che da sempre lo hanno contraddistinto: all’età di 3 anni il primo contatto con l’acqua, fino ad arrivare ai 20 con la convocazione ai campionati del mondo di volo acrobatico in aliante, e con un bagaglio, sia sportivo che umano, inimmaginabile per un ragazzo così giovane. Fin da bambino infatti, insieme al salto con ostacoli a cavallo, il nuoto e il volo le sue passioni e l’acqua e il cielo sono state da sempre le sue più grandi dimensioni. Giacomo descriveva questi due sport come l’uno lo specchio dell’altro, le ali dei velivoli che si appoggiano sull’ aria come le braccia del nuotatore che sfiorano il filo dell’acqua. Nuotare è come volare.  Il suo motto distintivo era “nella vita come nello sport o si vince o si impara. Non si perde mai.” In questo principio c’è tutto l’insegnamento che ci ha lasciato “Giak nuotatore volante, il campione di volo acrobatico in aliante, il nuotatore e istruttore di nuoto presso la piscina Cogis, lo studente di Psicologia e di Inglese, il ragazzo prodigio a cui riusciva tutto quello in cui si cimentava. I suoi successi non era frutto soltanto di talento naturale ma di grande impegno, nello studio e negli allenamenti, e di una tenacia ferrea nel sottoporsi a continue prove per migliorare se stesso. Era un vincente, ma la sua eredità non è quella del successo facile, ma della fatica dell’apprendimento e dell’entusiasmo della ricerca. In realtà non cercava solo trofei, ma il perfezionamento di se stesso. Il messaggio non è rivolto solo ai vincenti come lui, ma anche a coloro che, avendo meno doti naturali, devono fare i conti più frequentemente con debolezze ed errori. Giacomo ci insegna a non abbattersi di fronte ai propri insuccessi, ma a pensare che nello sport, nella Scuola e nella vita si apprende soprattutto dai propri sbagli. 

I grandi risultati ottenuti nel corso degli anni non si fondavano solo su intensi allenamenti fisici, ma anche su un corretto approccio emotivo e mentale; respirazione e concentrazione erano per lui caratteristiche fondamentali che aveva sviluppato, implementato e approfondito grazie anche specifici corsi intensivi fatti con professionisti nel settore, come Pietro Trabucchi (psicologo dello sport ed esperto in discipline di Resilienza) e Mike Maric (campione mondiale di apnea, medico ed esperto scientifico in tecniche di respiro). Diplomato al Liceo con un anno di anticipo, aveva frequentato un Master in PNL (Programmazione Neuro Linguistica) Comunicazione & Marketing e terminato il secondo anno della  Facoltà di Scienze Tecniche e Psicologiche, alla quale poi gli è stata attribuita la Laurea alla memoria. 

Giacomo era un ragazzo eccezionale non solo per la sua straordinaria precocità nell’essere primo in tutto, ma soprattutto per la modestia, per l’aiuto che era sempre disposto a dare agli altri. La vera grandezza non si accompagna mai alla presunzione e lui non ai poneva mai nella posizione di chi è arrivato in alto, ma di quella di chi è ancora in cammino. 

Praticava sport individuali eppure sapeva fare squadra come sanno bene i suoi compagni di nuoto alla Cogis e come sanno benissimo tutti i suoi amici e conoscenti. Ha saputo fare squadra anche dopo la sua morte perché il suo nome è statio un potentissimo fattore aggregativo..

Era anche un ragazzo molto social, adorava condividere con le altre persone di tutti gli sforzi e i progressi che faceva, attraverso foto e video, grazie a questo suo aspetto ci è possibile ad oggi farvi entrare nella sua vita di tutti giorni, partendo dal primo bagnetto fino ad arrivare alle foto che usava sui social e a gli scatti di vita quotidiana con gli amici, i parenti, e il suo migliore amico Archibald (detto Arci), mostrandovi in tutto e per tutto la vita di questo Campione. Tutti gli ambienti nei quali ha operato si sono scoperti più uniti nel suo nome.

“Giacomo non ha interrotto il suo volo” ha detto il vicepresidente della Federazione Italiana Nuoto (FIN) Andrea Pieri “perché da lassù certamente proteggerà tutti quelli che si impegnano come lui nello sport”. Giak resterà nei cuori di chi l’ha conosciuto ma il suo ricordo rimarrà anche in coloro che non lo hanno conosciuto direttamente ma che hanno avvertito la grande ondata di affetto e di stima che ha saputo sollevare nella sua breve vita. Persone come lui lasciano una traccia indelebile, non solo per i trofei sportivi, ma per la loro lezione di umanità.